Tradizioni di Capodanno: come renderle più green e consapevoli


Attesa. Festeggiamenti. Tradizioni. Queste sono le prime tre parole che mi vengono in mente se penso al 31 dicembre.
L’attesa dell’anno nuovo, spesso carica di grandi aspettative, sogni e buoni propositi.
I festeggiamenti per quella che ormai è diventata a tutti gli effetti una delle ricorrenze più amate da passare in compagnia.
Le tradizioni, a cui difficilmente si riesce a rinunciare.
Inutile negarlo, l’ultimo dell’anno racchiude in sé tanta magia: è contemporaneamente fine e inizio. È un momento in cui sempre più persone scelgono di fermarsi e riflettere su quello che è stato, fare un bilancio delle proprie vite e prepararsi ad accogliere qualcosa di nuovo. Ogni nuovo inizio porta con sé tante speranze e Capodanno non è da meno, anzi. Ma oltre all’aspetto riflessivo di questo giorno, c’è anche quello più gioioso e conviviale: un’occasione per fare festa con amici e famiglia.
È proprio durante i festeggiamenti per l’ultimo dell’anno che ci imbattiamo inevitabilmente in 5 tradizioni, molto difficili da sdoganare. C’è chi le segue alla lettera per abitudine, chi invece lo fa per superstizione. Eppure alcune di queste tradizioni hanno un impatto sull’ambiente non trascurabile.Ecco quindi 5 idee alternative per festeggiare Capodanno in maniera più consapevole!
1. COTECHINO E LENTICCHIE
Chi non ha festeggiato almeno un Capodanno mangiando cotechino e lenticchie? Questa è sicuramente una delle tradizioni più consolidate sulle tavole degli italiani, anche se sappiamo tutti che la carne ha un altissimo impatto ambientale (oltre al fatto che non è necessario mangiare prodotti animali nel 2022). Visto che si dice che le lenticchie portino guadagno, perché non provarle in abbinamento a un secondo di verdure? Muffin salati, cotolette vegetali, polpette, verdure ripiene, torte salate. C’è davvero l’imbarazzo della scelta.
2. BRINDISI CON LO SPUMANTE
Scocca la mezzanotte e in automatico viene stappata almeno una bottiglia di spumante. Le bollicine sono un altro must per festeggiare Capodanno e accogliere l’anno nuovo. Lo spumante di per sé non può essere classificato come prodotto sostenibile o non sostenibile: quello che fa davvero la differenza è il suo ciclo di vita. Come sono coltivate le vigne da cui proviene? Si tratta di una coltivazione bio o no? Il ciclo produttivo è il più possibile a basso impatto ambientale? Possiede certificazioni? Può essere difficile avere le risposte a tutte queste domande, tuttavia potete provare a rivolgervi direttamente a un’azienda agricola anziché comprare lo spumante al supermercato. Potete cercare ad esempio piccole cantine locali dove parlare direttamente con il produttore e avere così maggiori informazioni su come produce il vino.
3. ACINI D’UVA
Un’altra tradizione che abbiamo “ereditato” dalla vicina Spagna è quella di mangiare 12 acini d’uva durante i primi 12 rintocchi della mezzanotte. Significa quindi mangiare 1 acino d’uva al secondo, per 12 secondi, che metaforicamente parlando rappresentano i 12 mesi dell’anno nuovo. Chi ci riesce avrà un anno pieno di prosperità (economica). Personalmente non ho mai seguito questa usanza, ma so che tantissime persone lo fanno. L’uva però non rientra nella frutta di stagione del mese di dicembre (e nemmeno di gennaio): perché non provare quindi a sostituirla con dell’ottima frutta di stagione? Mandarini, kiwi, melograni… vi assicuro, inoltre, che è molto più semplice mangiare un chicco di melograno in un secondo!
4. INTIMO ROSSO
Ogni anno tantissimə italianə corrono ad acquistare l’intimo rosso che – in teoria – porterà loro fortuna nell’anno nuovo se indossato l’ultima notte dell’anno. Spesso e volentieri l’intimo in questione viene acquistato per pura “scaramanzia”, non perché ce ne sia davvero bisogno. Come se non bastasse poi, questo acquisto evitabile viene spesso fatto nei negozi di fast fashion, per assicurarsi il prezzo più basso. Se proprio non volete rinunciare a questa usanza, provate ad acquistare intimo di qualità, possibilmente fatto con tessuti naturali e/o riciclati. Ci sono tantissimi brand ecosostenibili che hanno mutande, reggiseni e calze rosse. Sicuramente il prezzo sarà più elevato di quelli che potete trovare nei negozi fast fashion ma in questo modo, oltre a pagare il giusto prezzo per quel capo, lo comprerete di qualità, e questo vi permetterà di farlo durare più a lungo.
5. FUOCHI D’ARTIFICIO
Botti, stelline, mini ciccioli, ma anche veri e propri spettacoli pirotecnici. I fuochi d’artificio per l’ultimo dell’anno sono immancabili in ogni parte del mondo. Ogni anno infatti, nel primo pomeriggio del 31 dicembre vediamo le immagini dall’Oceania, che per prima comincia a scoppiare i fuochi: secondo la tradizione, gli scoppi servono per allontanare gli spiriti malvagi. Il rumore che generano i botti però è vero e proprio inquinamento acustico, non solo per le persone, ma anche per gli animali – che oltre tutto ne escono terrorizzati. Sempre più comuni scelgono quindi di vietarli, sia perché a seguito dell’esplosione aumentano i livelli di inquinamento dell’aria, sia perché traumatizzano gli animali (e non solo i nostri amici a quattro zampe). Un’alternativa sostenibile? Le candele in cera di soia. Sì, sono meno spettacolari dei fuochi d’artificio, ma non rilasciano cattivi odori, suoni frastornanti e polveri inquinanti.
Un Capodanno più sostenibile e consapevole sembra quindi essere possibile, basta avere un po’ di fantasia e di mente aperta. Cambiare le proprie abitudini e le tradizioni può sembrare (ed essere) una delle cose più difficili da fare: eppure i benefici sono evidenti, per noi, per gli altri, per l’ambiente. Non si tratta quindi di rinunciare ai festeggiamenti, solo di approcciarsi in modo diverso, nuovo, più responsabile.
Siete prontə ad accogliere l’anno nuovo con più consapevolezza?


Marta Tarasconi
Contributor TerraBlog
Communication specialist e project manager freelance.
Collabora con piccole realtà che vogliono sviluppare online i loro progetti con consapevolezza. Sul suo blog, Gentilmenta, parla di quotidiana sostenibilità.