L’importanza della Posidonia Oceanica


La Posidonia oceanica è una pianta (non un’alga, attenzione) che si è adattata a vivere in ambiente marino ed è endemica del Mar Mediterraneo, ovvero vive solo in questo mare.
È la specie più importante delle angiosperme marine mediterranee e si trova su quasi tutte le coste del Mar Mediterraneo. Può crescere sia su fondali rocciosi che sabbiosi, ma non nelle zone di estuario dove c’è un alto input di acqua dolce e di sedimenti.
Nelle praterie di Posidonia oceanica ci sono ricche comunità di flora e fauna associate. Necessita di acque particolarmente limpide e pulite per poter crescere al meglio e ha bisogno di una buona quantità di luce.
Sembrerà strano ma, come le piante terrestri, questa specie fa dei fiori e dei frutti.
I frutti vengono chiamati olive di mare, dato che assomigliano alle olive che siamo abituatə a mangiare, e sono anche ricchi di sostanze oleose.
La Posidonia, come le altre angiosperme marine, svolge dei ruoli ecologici chiave, quali:
- produzione primaria di ossigeno;
- cibo per animali erbivori;
- stabilizzazione del substrato e dei sedimenti, evitando la risospensione;
- compattazione dei sedimenti, evitando l’erosione della costa;
- habitat, protezione e nursery per molti animali;
- rottura dell’energia e della corrente delle onde, frenando il moto ondoso che va ad erodere le coste.
Numerose attività umane causano stress alle praterie, fra queste troviamo: il deterioramento della qualità dell’acqua, la pesca a strascico, l’ormeggio dei natanti, l’introduzione di specie alloctone e i cambiamenti climatici.
Una prateria in regressione provoca gravi conseguenze, come il deterioramento della qualità dell’acqua a causa della minore produzione di ossigeno e del minor assorbimento di anidride carbonica e altri composti.
Ciò compromette la vita di organismi animali e vegetali che vivono associati a una prateria e aumenta l’erosione costiera, perché le praterie non frenano più le correnti e i moti ondosi.
La Posidonia non è importante solo da viva ma anche da morta.
L’azione del moto ondoso e delle correnti marine contribuisce all’accumulo di resti di Posidonia oceanica lungo i litorali.
Tali resti danno luogo spesso alla formazione di depositi strutturati detti banquettes, che svolgono un’azione protettiva dei litorali nei confronti dell’erosione, costituiscono un habitat ideale per molti organismi e contribuiscono all’apporto di materia organica sulle spiagge.
Vedendo questi resti in spiaggia, si tende a pensare che siano “brutti da vedere”.
Nell’ottica di una maggiore consapevolezza, è bene guardare al di là dell’estetica di una spiaggia piatta e pulita: sostenibilità è anche capire l’importanza di determinati organismi, anche se morti.
Photo Credits (immagine n. 2 e 3): Matteo Ferretti Fotografo etico di fauna selvatica e di paesaggi


Francesca Trenta
Contributor TerraBlog
Laureata in Tutela e Benessere Animale e in Biologia Marina.
Dal 2016 si occupa di fare ricerche sulla fauna selvatica e di divulgazione, sia tramite i canali social che con incontri in presenza.